Un passo avanti sfiorato
- Mattia Fusillo
- 7 nov 2021
- Tempo di lettura: 2 min

I sogni, i desideri e gli obiettivi circondano le nostre piccole realtà. Ciascuno di essi, seppur di piccole o grandi dimensioni, mira a ribadire la nostra libertà di espressione.
Il 27 ottobre 2021 in Senato si registra un evento difficile da digerire. A favore della "tagliola", procedura parlamentare adottata per bloccare il Ddl Zan, hanno aderito ben 154 senatori, 131 si sono opposti e 2 si sono astenuti. Tutto ciò in modalità anonima, segreta. Esito della seduta: accolta l'offerta e declinata.
Il disegno di legge contro l'omotransfobia (Ddl Zan) prende il nome dal relatore Alessandro Zan. Una proposta che, come visto nell'Aula di Palazzo Madama , ha acceso il dibattito pubblico e ha avvalorato le divisioni di tutto il mondo politico. Nei 10 articoli del testo, il topos è inasprire le pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili e compiere questo famoso passo avanti per la nostra civiltà che altri stati hanno già realizzato. Il responso popolare è stato un frammisto di pro e contro, giusto e sbagliato e alla fine si è rimasti ancorati ad una visione tuttora arcaica del tema. Promuovere una più diffusa “cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”. Ecco uno dei temi fondamentali del Ddl Zan.
Ma questa sconfitta non è apparsa senz'altro indifferente. L'applauso e il clamore dimostrati dai senatori scoperto l'esito della votazione, ha mosso l'animo di tutti coloro che si battono tutti i giorni per un mondo migliore, coinvolgendo anche alcuni dei più grandi personaggi di spicco della nostra società mediatica. A distanza di quasi due settimane, non sono di certo mancati i cortei nelle piazze, giovani muniti di cartelloni e animati da un desiderio di cambiamento per manifestare la loro contrarietà ad una decisione, secondo molti, autoritaria e irragionevole. Sono tante le persone coinvolte in questo sfiorato passo avanti, ma come la storia ci insegna, è necessario non demordere.
Pertanto, data l'assenza momentanea di un disegno di legge, proviamo noi a mutare questo status quo d'altri tempi e iniziamo a coltivare nella vita di tutti i giorni quel rispetto che è stato negato. Poiché è un vero peccato che in un anno di numerose vittorie per l'Italia in campo sportivo, sia mancata la vittoria più importante, quella contro la discriminazione.
Commentaires