Tempo indefinito
- Mattia Fusillo
- 17 mag 2021
- Tempo di lettura: 2 min

Mirando lo sguardo sulle pagine dei nostri libri di storia, ci accorgiamo quanto tempo sia passato per poter ottenere un tale risultato; decenni, secoli, migliaia di anni…La domanda è questa: abbiamo imparato realmente dai nostri errori?
La storia si compone di numerosissimi eventi che hanno determinato la nascita di nuove circostanze, circostanze su cui si basa la storia dell’umanità. Noi alunni, spesso, iniziamo il nostro percorso nella storia, partendo da quando tutto ha avuto inizio: incontriamo civiltà medievali e siamo soliti a terminare il nostro cammino verso la fine del Novecento. Ho imparato una cosa dalla storia; il corso degli eventi non è già prestabilito, sta a noi scrivere il nostro presente! Il nostro passato narra di conflitti, di rivalità, da cui sono nate alleanze ben solide oppure altre rivalità ancora più temibili. Su questo trascorso, noi tutti, ci dobbiamo soffermare, dedicandogli la giusta attenzione.
La storia necessità di oratori che la sappiano raccontare e di uditori che la sappiano ascoltare. Poi sta sempre a noi porre le conclusioni, decidere come classificare un evento. Ma sta di fatto che ciò che è passato non può essere ignorato, perché ci rivela i nostri errori. Errori fondamentali per comprendere come affrontare il cambiamento. I nuovi mezzi, i nuovi ordinamenti politici possono segnare un’intera epoca di cui noi dobbiamo essere protagonisti.
Al telegiornale viene spesso presentato il quadro della situazione pandemica, ed esso, è affiancato da notizie di guerra, di rivalità, di opposizione che non possono essere ignorate. La storia si scrive soprattutto risolvendo questi antagonismi. Che siano le grandi virtù come la libertà, l’empatia, la solidarietà…a rappresentare il nostro tempo.
Concludo citando una frase di un uomo che ha creduto in questi valori e ne ha fatto un pensiero:
“La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.”
(Mahatma Gandhi)
Picture by Andrea Fusillo
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