Dietro ad un unico schermo
- Mattia Fusillo
- 30 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min

La scuola attraverso l’avvento del coronavirus è del tutto nuova. Ma cosa è cambiato realmente?
Ormai sono già due mesi che non incontriamo i nostri compagni le nostre insegnanti. Il nostro unico mezzo di comunicazione è un semplice schermo. Com'è questa nuova metodologia di didattica comunemente chiamata “didattica a distanza”? La didattica a distanza è un nuovo modo di fare scuola molto innovativo. Mi manca molto il mio caro banco di scuola oppure il profumo del gesso che segna la lavagna. Mi manca la voce naturale della mia professoressa, ormai quella che ascolto ogni giorno, è una voce molto somigliante a quella di Siri. Mi mancano i miei compagni. Adesso l’unico modo di sentirci è l’utilizzo di una semplice chat. Molto probabilmente la didattica a distanza rappresenterà la “scuola del futuro”. La didattica a distanza ci sta cambiando. I professori in passato dubitavano dei suggerimenti oppure dei famosi bigliettini. Il dubbio odierno, invece, è se possediamo un libro dietro al nostro schermo. Le nostre tattiche di superamento della lezione sono varie: il Wi-Fi che scompare, la telecamera spenta, il microfono spento, l’audio a tratti…insomma, noi studenti ce la caviamo. Purtroppo anche gli insegnanti stanno cambiando. Questo è un periodo difficile, siamo tutti molto impegnati e allo stesso tempo molto tesi. Stiamo dimenticando una cosa importante della scuola: insegnare ad essere. La lezione inizia. Intravedere gli occhi di un alunno e comprenderli tramite uno schermo è molto complicato. Io desidero che una mattina un professore, prima di iniziare la lezione mi chiedesse: “Tu come stai realmente? Cosa ne pensi?”. Ma allo stesso tempo noi dovremmo chiedere loro: “Lei professore come sta realmente?”. Non dobbiamo mai dimenticarlo. È importante che alla base del confronto ci sia un rapporto colloquiale. L’obbiettivo della scuola è aiutare l’alunno a comprendere il suo essere. È importante far maturare le hard skills che corrispondono allo studio della materia e alimentano la cultura dello studente, ma allo stesso tempo sono di vitale importanza le soft skills fondamentali nella crescita e nella maturazione della propria personalità. Lo so, il coronavirus ci sta cambiando, ma non dimentichiamo importanti valori del nostro presente.
Terminata la nostra esperienza di “smart learning” sarà bello poter dire: “ma quanto mi è mancata la scuola!”.
Professoressa anche lei sarà sempre nel mio cuore.
Come stai? Inizio sempre così le mie lezioni e tu lo sai bene... In questi tre anni ne abbiamo trascorse di ore insieme... Non immagini quanto mi mancano i miei ragazzi... Le loro storie... I loro sorrisi... questa storia della Dad finirà... Torneremo in presenza e saremo felicissimi di ritrovarci... L anno prossimo non sarai più tra i miei alunni... Ma nel mio cuore ci sarà sempre posto per te... Oramai ti ho adottato come figlio didattico!!! Caro Mattia, continua a scrivere... Troverai tua vecchia prof sempre pronta a leggere le tue riflessioni delicate e dirette, realistiche e centrate alla situazione personale e sociale di questo tempo. Un abbraccio...