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Come è cambiato l'italiano attraverso i social

  • Immagine del redattore: Mattia Fusillo
    Mattia Fusillo
  • 5 giu 2020
  • Tempo di lettura: 2 min


Siamo nel XXI° secolo, il nostro secolo è caratterizzato dall'avvento dei social network, ma come è cambiato l'italiano grazie ai social?

L'italiano ha sempre subito diverse variazioni nel tempo, è cambiato nella sua forma, nel suo stile e nella sua struttura. Grazie ai social network stiamo affrontando un mutamento epocale della nostra lingua. Stiamo cambiando completamente metodologia di scrittura, ad accompagnare le nostre gesta non c'è più la nostra cara penna stilografica ma una tastiera dall'aspetto molto rigido. Eppure io penso che l'italiano dei social network sia il risultato di una ricerca continua. La nostra lingua, infatti, ha dimostrato una grande capacità di adattamento. Spesso i social vengono considerati come "la distruzione delle lingua italiana". La comunicazione in rete può raccontare tanto delle persone. Per arrivare ad una totale comprensione della lingua è necessario che la scuola riprenda il passo, introducendo questo nuova metodologia di comunicazione. L'italiano social è una lingua che va compresa. La lingua italiana è sempre stata esposta a cambiamenti sin troppo veloci per essere metabolizzati. Inoltre l’italiano che si incontra sui social e non solo, è il primo vero italiano scritto informale, dopo secoli nei quali la scrittura è sempre stata considerata un contesto ad alta formalità. Questa lingua rende il suo, un utilizzo libero e giocoso. Le più celebri figure che ricordiamo presenti all'interno di un "discorso social" sono: gli acronimi, le abbreviazioni, le emojii, i dialetti e l'uso di parole inglesi. Eppure, sembrerà strano, ma i social network ci stanno aiutando nella comprensione di noi stessi. Perchè noi siamo le parole che usiamo. Le parole da noi scelte e il contenuto dei nostri messaggi ci rappresentano.

Proviamo a comprendere questa lingua. Proviamo ad inserirla nel nostro presente. Non fermiamoci all'apparenza, non smettiamo mai di cercare, ma soprattutto non smettiamo mai di essere quello che siamo.

 
 
 

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